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Aree di studio del progetto

Le attività del progetto S4A hanno un interesse particolare per le grandi colture estensive, che nel territorio lombardo sono tipicamente mais, riso e i cereali autunno-vernini, come frumento tenero e orzo. L’area di studio del progetto comprende pertanto l’intera pianura irrigua lombarda nel suo insieme, vale a dire un’estensione regionale che viene tradizionalmente coperta  dalle immagini satellitari che monitorano il territorio.

All’interno di questa vasta area sono state però selezionate tre zone specifiche dove ricercatori e tecnici del progetto S4A condurranno le campagne di misura e i test in campo, in modo da poter validare le mappe e gli indicatori prodotti tramite telerilevamento. Queste aree comprendono le zone più ad ovest della Lomellina, la Bergamasca e il Cremonese. Le zone sono state scelte perché sono tradizionalmente destinate alle colture di interesse del progetto, e sono oggi sede di produzioni agroalimentari che usano sia tecniche convenzionali sia biologiche.

Nella Lomellina, e più precisamente nei Comuni di Rosasco, Castello d’Agogna e Zeme, sono già partite le prime campagne di misura che hanno riguardato i terreni di 5 aziende che hanno dato la propria disponibilità a collaborare al progetto, per una superficie totale di circa 600 ha. Qui, oltre a monitorare la fenologia e la crescita delle colture, vengono effettuati campionamenti periodici di biomassa, misure radiometriche e di LAI (Indice di area fogliare).

Nell’area della Bergamasca, invece, grazie alla collaborazione con ricercatori e tecnici dell’Unità di Maiscoltura del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) di Bergamo, vengono monitorati i campi sperimentali di Bergamo e Fontanella.

Nel Cremonese, infine, sono stati presi i primi contatti con alcune aziende locali per testare le acquisizioni dei dati tramite delle applicazioni smart che saranno sviluppate nel progetto e che serviranno per un monitoraggio delle colture in tempo reale. Queste applicazioni (App) consentiranno di raccogliere, scambiare e inviare dati non solo ad utenti esperti, come ricercatori ed agricoltori, ma anche ad altri utenti volontari, come singoli cittadini o studenti coinvolti nel progetto, secondo le più moderne esperienze di citizen science ormai diffuse in tutta Europa e che vedono vari soggetti collaborare alle ricerche scientifiche. La diffusione sul territorio di questi dispositivi sono un altro degli elementi innovativi del progetto. 

Le smart technologies implementate da S4A non solo forniranno un aiuto prezioso per validare prodotti derivati da remoto, ma consentiranno anche di raccogliere segnalazioni relative a situazioni di emergenza da parte degli agricoltori, informazioni di fondamentale importanza ad esempio, in caso di stress, malattie o problemi alle colture. Nella immagine a destra, un esempio di segnalazione tramite App implementata dal WP4 del progetto S4A sullo stato fenologico delle colture.

Per casi studio specifici, verrà testato il contributo di alcuni sensori trasportati dalle tecnologie UAV, note come droni, che si prestano ad un monitoraggio più puntuale e a favorire la comprensione di dinamiche a scala locale (come ad esempio, omogeneità delle fioriture del mais, o stress idrici localizzati). Anche questo ambito del progetto, si pone come uno degli elementi innovativi di S4A.

didascalia dell'immagine a centro pagina:  Immagine di campi della provincia di Pavia con combinazione di bande (SWIR – NIR – RED) del Sensore Landsat 8 OLI,  ripresa a maggio. Il blu si riferisce ai campi allagati; il rosa al suolo nudo, verde è la vegetazione; la linea bianca indica invece i confini dei campi.

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