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Agricoltura e clima: una relazione sempre attuale

I cambiamenti climatici previsti per i prossimi decenni, quali ad esempio il riscaldamento globale del pianeta, i crescenti rischi di siccità in alcune aree geografiche e una maggiore frequenza di eventi meteorici intensi, sono in maggior parte causati dal rapido aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera. L'ambito di ricerca del progetto Space4Agri, seppur focalizzato sul monitoraggio e sull'analisi dello sviluppo delle colture agricole, si incrocia con studi scientifici, condotti da altri gruppi di ricerca, dedicati all'impatto delle variazioni climatiche sul comparto agronomico.

Un recente articolo, apparso sul sito Scienza in Rete durante il mese di giugno 2014, affronta la relazione tra clima e sistemi agricoli; ne riportiamo una breve sintesi.

L’aumento dell’anidride carbonica atmosferica da un lato determina importanti effetti negativi sul clima, e dall’altro si configura come un intervento fertilizzante per le piante e la produzione agricola. In ogni caso, vista l’entità dei cambiamenti attesi nei prossimi decenni, è più che mai necessario studiare come le piante coltivate si adatteranno alle nuove condizioni atmosferiche e selezionare varietà che meglio di altre siano capaci di crescere e produrre nelle nuove condizioni climatiche. 

Particolari infrastrutture sperimentali note come FACE (Free Air CO2 Enrichment) permettono di studiare l’effetto dell’aumento della CO2 atmosferica sulla crescita delle piante in condizioni agricole reali e consentono pertanto di avere indicazioni molto precise sull’effetto di questo componente dei cambiamenti climatici sulla produzione agricola. Presso il Centro di Ricerca per la Genomica Vegetale del CRA di Fiorenzuola d’Arda (PC) è stato installato un sistema FACE costruito in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze attraverso un progetto finanziato da alcune Fondazioni bancarie tramite il programma Progetto AGER: ricerca agroalimentare”, progetto a cui partecipano anche l’ENEA- Centro di ricerca della Casaccia ed il Centro di Ricerca per la Cerealicoltura del CRA di Foggia.

Nel corso di due anni di sperimentazione il sistema FACE ha verificato il comportamento di 12 varietà di frumento duro cresciute in condizioni di campo in un’atmosfera contenente circa 570 ppm di CO2 (la concentrazione attesa per il 2050).

Per saperne di più e capire quali sono stati i primi risultati prodotti, trovate qui l'articolo completo dedicato all'analisi del frumento duro, apparso sul sito Scienza in Rete nel mese di giugno 2014.

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